Vittorio e Lino Lazzarini

Tipologia Fondo
Vittorio Lazzarini (Venezia, 7 dicembre 1866 – Padova, 12 luglio 1957)
Vittorio Lazzarini (Venezia, 7 dicembre 1866 – Padova, 12 luglio 1957)

Tipologia

Fondo

Contenuto

Il fondo, non ancora riordinato, contiene corrispondenza di allievi, colleghi e amici di Vittorio Lazzarini, appunti e manoscritti di paleografia e storia veneta, fotografie. Completa il fondo delle carte anche il lascito di qualche centinaio di volumi, prevalentemente di storia veneta, in corso di catalogazione.

Storia istituzionale/Biografia

Vittorio Lazzarini nacque a Venezia il 7 dicembre 1866, pochi mesi dopo il plebiscito che sanciva l'unificazione del Veneto al Regno d'Italia. Scolaro del Carducci a Bologna, si laureò a Padova con il Gloria ed il De Leva, nel 1889.  Consigliere comunale a Venezia nel 1892-93, nel ’95 divenne assistente presso il museo civico di Padova, di cui fu vicedirettore dal 1903 al 1910.  Nel 1905 successe al Gloria nella cattedra di paleografia e diplomatica all’università di Padova; fra il ’18 ed il ’24 fu presidente della facoltà di lettere, quindi direttore della Scuola storico-filologica delle Venezie. Le sue opere fondamentali furono raccolte negli Scritti di paleografia e diplomatica (1938); notevoli le ricerche di storia medioevale veneziana e padovana, condotte su documenti inediti. 
Fu vicepresidente dell'Istituto Veneto nei difficili anni 1934-45 e morì a Padova il 12 luglio 1957.

Lino Lazzarini, nato a Padova il 7 marzo 1906, proveniva da una famiglia di solide tradizioni accademiche. Oltre al padre Vittorio, tra gli ascendenti materni si annovera quel Filippo Sesler non ignoto alla patrie lettere, che, per invito di Carducci, aveva pubblicato nel 1890 un buon commento ai Canti di Leopardi. Si laureò in Letteratura italiana a Padova con  una tesi su Paolo de Bernardo e i primordi dell’umanesimo in Venezia, discussa con l’italianista Giovanni Bertacchi, ma vigilata da Concetto Marchesi e da Remigio Sabbadini, e pubblicata nel 1928. Intrapresa la carriera dell’insegnamento secondario, fu per decenni professore al Liceo “Tito Livio” di cui egli era stato alunno, anche dopo che dal 1942 conseguì la libera docenza in Letteratura italiana, tenendo la cattedra dall'anno successivo nell’Istituto Universitario di Architettura in Venezia fino al 1957, quando tornò a Padova nell’appena istituita facoltà di Magistero di quell'Università dove rimase sino al 1976. Per 48 anni, dal 1946 al 1994, fu membro attivo nella commissione per la toponomastica cittadina di Padova e nel quadriennio 1983-1987 presidente dell'Accademia patavina. Morì a Padova il 20 luglio 2005.
Tra i 167 titoli della sua bibliografia, molti sono i ritratti e le commemorazioni di suoi maestri (quali ad esempio Giovanni Bertacchi), di degni colleghi e di cittadini benemeriti, composti non già quali impegni presi ex officio ma quali spontanei tributi al merito culturale e civile, e raccolti dal Centro per la storia dell’Università di Padova in un volume del 1999, Maestri scolari amici, curato da Giorgio Ronconi e Paolo Sambin. 
(M. Pastore Stocchi, Ricordo di Lino Lazzarini, Venezia 2008).

Storia archivistica

Lino Lazzarini, professore di Letteratura italiana dell'Università di Padova, ha disposto, per volontà testamentaria, che una parte delle carte e dei volumi appartenuti al padre, prof. Vittorio Lazzarini, fossero depositate presso l'Istituto Veneto, il rimanente veniva diviso tra il Seminario vescovile e l'archivio dell'Università degli studi di Padova. In seguito alla morte del prof. Lazzarini, avvenuta il 20 luglio 2005, fu disposto il trasferimento del fondo dall'abitazione del prof. Lazzarini in Prato della Valle a palazzo Loredan, sede dell'Istituto Veneto.

Persona

Ente

Inventario